Sostenibilità

Alpi: troppi impianti in progetto sul Brenta. Ma l’orso non va in skilift.

Per collegare le piste di Pinzolo e Madonna di Campiglio si distruggerà l’habitat in cui sopravvive il plantigrado.

di Redazione

Addio alle Valli dell?orso, uno degli ultimi luoghi incontaminati del Trentino, tra le montagne del Parco regionale dell?Adamello-Brenta, in cui si possono scorgere ancora gipeti, galli cedroni e forcelli, stambecchi, rettili e anfibi minacciati di estinzione. Uno dei grandi gioielli della Alpi che i Comuni della Val Rendena, la Provincia di Trento e l?Agenzia per lo sviluppo intendono distruggere per realizzare il progetto di collegamento sciistico tra Pinzolo e Madonna di Campiglio, con l?ampliamento dell?area sciabile, collegamenti funiviari e parcheggi: un piano per attrarre migliaia di sciatori e che in futuro non potrà che produrre nuovi alberghi e nuove infrastrutture per l?accoglienza turistica. Il progetto rientra nell?area prioritaria M, Brenta-Adamello-Garda, ovvero una delle 23 aree prioritarie individuate dal WWF per la tutela della biodiversità nell?ecoregione Alpi. Un?area in cui non c?è solo il Parco regionale a sottolinearne il valore ambientale. Ben tre, infatti, sono i Siti di importanza comunitaria (Sic) che subiranno impatti diretti o indiretti: il Pian degli Uccelli, una torbiera di eccezionale interesse per la presenza di specie molto rare in tutto l?arco alpino e di vitale importanza per la riproduzione di molte specie di anfibi e rettili; le Dolomiti di Brenta, uno dei più maestosi gruppi montuosi dolomitici di rilevante interesse nazionale per la presenza e la riproduzione di specie animali in via di estinzione, importanti relitti glaciali, esclusive e tipiche delle Alpi; e il sito della Presanella, gruppo montuoso cristallino ricco di ghiacciai, cordoni morenici, laghetti alpini e ampi versanti boscosi. Habitat e specie prioritari che la Comunità europea si è premurata di tutelare anche con finanziamenti appositi, come i due progetti Life per l?introduzione e la tutela dell?orso bruno. Ma da domani l?orso, che subisce impatti negativi da tutti i progetti che prevedano la frammentazione dell?habitat, la deforestazione e l?aumento della presenza umana, è probabile si allontani alla ricerca di luoghi incontaminati. di Manuel Bertin ufficio stampa WWF Friuli Venezia Giulia


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